I corsi si articolano in 12 lezioni individuali, corredate dalle apposite dispense e dalle audio cassette relative, nonché da un mazzo di carte. Si svolgono in Studio o per Corrispondenza. Sono trimestrali e permettono all’allievo di conoscere il magico mondo della Sibilla o dei Tarocchi, oltre ai vari giochi possibili per l’interpretazione delle carte. Oltre al significato di ogni carta si insegna l’atteggiamento da tenere nei confronti delle carte e del consultante, le curiosità intorno al mondo della cartomanzia (superstizioni e altro), la storia della cartomanzia e alcuni esercizi di concentrazione e di meditazione. Grazie alla speciale modalità con cui sono tenuti questi corsi, l’allievo potrà scoprire e valorizzare le proprie doti di sensitivo e, se lo desidera e ne ha le capacità, prepararsi seriamente ad affrontare una nuova professione. Alla fine dei corsi l’allievo dovrà sostenere un esame con la Commissione della scuola e in caso di buon esito riceverà un Attestato di frequenza.

Voglio precisarle che l’attestato di frequenza, consegnato alla fine del corso non ha, per ora, alcun effetto giuridico, perché in Italia non esiste ancora una legislatura che lo permetta.
A questo proposito, in veste di direttore della scuola, la informo di diffidare di chiunque voglia inviare diplomi o iscrizioni ad albi sia italiani che stranieri : mi creda, sono vere truffe!!


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02-70.125.125
DAL LUNEDI' AL VENERDI' DALLE ORE 10 ALLE ORE 19
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PERCHE’ LA CARTOMANZIA?

Partiamo dal presupposto che, pur esistendo un destino, esso non risponda a schemi rigidi e precostituiti, ma sia passibile di modifiche.
L'essere umano è dotato di libero arbitrio, può e deve interagire nella propria vita senza nascondersi dietro il paravento del fatalismo apatico quanto inutile.
Troppe volte nella nostra lunga carriera di operatrici dell’Arte della Cartomanzia ci siamo sentite dire frasi di lamento tipo:

"... Sono sfortunato,.. Sono nato sotto una cattiva stella,... Il destino si accanisce contro di me." o fare domande tipo: "..Ma quando la mia vita cambierà?.. Ma quando troverò lavoro?...Ma quando qualcuno si innamorerà di me?.."

Certamente è più facile accusare il fato infido e forti di queste idee, rimanere passivi ad attendere gli eventi o sperare solo che la "dea bendata" o il classico "principe azzurro" si accorga finalmente di noi, piuttosto che provare a mutare il proprio atteggiamento mentale e seguire il consiglio dei saggi che suggeriscono "aiutati, che il ciel ti aiuta!"

Questo atteggiamento mentale, è a nostro giudizio, l'arma vincente per raggiungere la serenità, che è formata dalla rassegnazione davanti all'ineluttabile, ma che deve essere, comunque, cercata in ogni modo.
L'atteggiamento passivo non porta lontano, anzi blocca energie che, se canalizzate, verso uno scopo determinato, danno copiosi frutti.


Il nostro punto di vista e quello che cerchiamo trasmettere a chi si rivolge a noi per dei consigli, o ancora di più ai nostri allievi:


“E’ che l'uomo ha il preciso dovere di guardare con onestà dentro se stesso, valutare le proprie qualità e difetti e di vivere nel rispetto di queste. Egli dovrebbe cercare di esaltare le une e di smussare le altre. In poche parole diventare maestro della propria esistenza.
Certamente conoscere il futuro affascina o terrorizza, ma di certo non lascia indifferenti.
Lo scopo però di "leggere le carte" non si deve limitare a questo, ma deve assolvere un compito più alto che è quello di aiutare la persona a costruirsi il proprio avvenire, perché l'avvenire deriva dal presente e il presente è frutto del passato.”




Le origini della divinazione
Con questo termine si intende la conoscenza di fatti passati presenti o futuri non riscontrabili con l'uso dei cinque sensi.
Etimologicamente, la parola deriva dal latino "divinus": ciò spiega come nel passato si credesse che queste conoscenze venissero ispirate dagli dei a persone particolari capaci di accogliere i loro messaggi. Si noti anche che è la stessa radice della parola indovinare.


L'origine storica della divinazione, cioè il desiderio di impossessarsi del mistero del futuro e di avvicinarsi al divino, si perde nella notte dei tempi.
Da quando l'uomo ha fatto la sua apparizione sulla terra, espletate le mansioni quotidiane del sopravvivere, ha cominciato a chiedersi i misteriosi perché dell'esistenza.
Provate ad immaginare i primitivi costretti ogni giorno ed ogni notte ad affrontare una natura ostile e piena di insidie, a sforzarsi di procurare il cibo per sè e per la propria famiglia o tribù.
Certamente sarebbe facile credere che non avessero tempo né desiderio di cercare altro.

Ma l'uomo, a differenza degli animali, è nato con un'anima ed uno spirito, che ancora di più del corpo necessita di nutrimento e di conoscenza.

Così con il passare del tempo gli esseri umani cercarono sempre di più di trovare un punto di congiunzione tra se e il soprannaturale.

Nella Grecia classica la divinazione era affidata agli Oracoli: si trattava di soggetti, generalmente di sesso femminile, che rispondevano a voce alle domande fatte.
L'interpretazione delle loro parole veniva effettuata dai Sacerdoti o dai consultanti stessi.
Nell'antica Roma, si ricorreva anche all'interpretazione dei così detti "omen", ossia fatti simbolici che si riteneva manifestassero la volontà divina.

Esempi tipici sono: il volo degli uccelli, i tuoni, i fulmini, l'esame delle viscere degli animali sacrificati.
Con l'avvicendarsi dei secoli l'uomo si sforzò sempre più di potenziare le proprie capacità di entrare in contatto con il mondo del soprannaturale e del divino e iniziò a costruire metodologie sempre più raffinate e ricche di simbolismi per squarciare il velo sul futuro.
Vediamo così nascere le prime lastre di legno che portavano raffigurazioni indicanti personaggi vari, ma arricchite da simbolismi grafici tratti dalla tradizione e dalla scrittura sacra ebraica.

Ovviamente la lettura e l'interpretazione di queste "Lame" era assai complicata e richiedeva lunghi anni di preparazione e di studio, per cui era riservata ad una strettissima cerchia di persone.

Venendo a tempi più vicini a noi dobbiamo giungere al XIV° secolo per incontrare, per la prima volta, "carte" simili a quelle che conosciamo oggi.
Esse venivano utilizzate principalmente per i giochi di società, mentre, secondo la maggior parte degli storici, la loro divulgazione per predire il futuro, appare in epoca più tarda.

Il primo mazzo utilizzato fu quello dei Tarocchi. Esso è composto da 22 carte simboliche chiamate Arcani Maggiori e da altre 56, dette Arcani Minori, suddivise in quattro semi di 14 carte ciascuno (bastoni- coppe- denari -spade).
Gli Arcani Maggiori contengono disegni raffiguranti delle persone (Imperatore, Papa, Papessa, Imperatrice, Impiccato, Eremita, Mago, Amanti ecc.) degli oggetti (Carro, Ruota della fortuna ecc) delle rappresentazioni (Luna, Demonio ecc).

Sono ricchi di colore e oltre alle figure principali incorporano simbolismi ermetici.
Si aprono con la Lama nr. 0 "il Matto" che, in sintesi, raffigura l'uomo schiavo della materia e si chiudono con il nr. 21 "il Mondo" che raffigura l'assoluto e il compimento.
Essi esprimono l'evoluzione dell'uomo per realizzare le sue potenzialità e conformarsi al disegno del destino.
Rappresentano le capacità, gli ostacoli, gli istinti, le debolezze che l'uomo incontra nel suo cammino verso la realizzazione spirituale.
I 56 Arcani minori non presentano figure allegoriche particolari, ma anch'essi sono ricchi di simboli esoterici.
Comprendono per ogni seme i numeri compresi tra l'uno (Asso) e il dieci e quattro figure: il re, la regina, il cavaliere e il fante.

Non è possibile stabilire se gli Arcani Maggiori e Minori siano nati contemporaneamente o in periodi storici diversi. Secondo alcuni studiosi i primi sarebbero in realtà geroglifici egiziani che, misteriosamente, conterrebbero la saggezza dell'antico "Libro di Toth".
Questo testo era un trattato filosofico, magico e religioso. Si riteneva che, chi fosse stato in grado di comprenderlo ed interpretarlo compiutamente, avrebbe avuto la chiave d'accesso ai poteri più occulti e misteriosi.
Durante il Medio-evo le conoscenze che formano il libro di Toth sarebbero state diffuse, oralmente, dalle tribù nomadi degli zingari in Europa.
Successivamente, anonimi eruditi avrebbero provveduto a tradurle in disegni, in modo che solo gli iniziati potessero comprenderle: sarebbero così nate le 22 Lame degli Arcani Maggiori.
Fino al 1700 tutte queste conoscenze rimasero confinate in ristrette cerchie di iniziati (Templari, Rosa-Croce, Massoni ecc.); fu solo verso la fine del XVIII° secolo, a seguito anche della campagna napoleonica in Egitto e alla scoperta della "Stele di Rosetta", che permise la decifrazione dei geroglifici egizi, che si diffuse l'interesse per gli aspetti esoterici dei Tarocchi e per il loro uso come mezzo per prevedere il futuro.
Uno dei primi manuali sulla divinazione con le carte venne scritto in questo periodo dal massone francese Jean Francois Alliette, più noto con lo pseudonimo Eteilla.
Tra le allieve di Eteilla brillò Mademoiselle Lenormand nata ad Alencon nel 1772 e morta a Parigi nel 1843.
Questa donna è da considerare la "progenitrice" della moderna cartomante. Era famosissima e nel suo salotto di consultazione passarono i più bei nomi della nobiltà di Francia.
Fu soprannominata la "Sibilla di Faubourg St. Germain", in onore delle mitiche veggenti già conosciute fin dall'antichità.

Insieme al suo maestro elaborò un sistema personale per l'interpretazione delle antiche Lame dei Tarocchi.
E' famosa anche per aver cominciato ad utilizzare un mazzo meno complesso, formato da 52 carte, anch'esse divise in quattro semi (cuori- quadri- fiori- picche).
Furono eliminate le 22 lame degli Arcani maggiori e i cavalieri di ogni seme presentati negli Arcani minori.
Ad ognuna delle carte restanti fu attribuito un simbolismo particolare, un disegno che richiamava i costumi dell'epoca della Restaurazione, quindi un nome,( il Gran Signore, il Sacerdote, la Donna Maritata, il Messaggero, il Domestico, l'Amatrice, l'Amante ecc.) nacque così il mazzo classico delle "Sibille".



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